Matite Colorate
L’uso delle matite colorate, secondo nostra visione, non assurge al ruolo di tecnica.
Ciò perché, come tecniche vere richiedono, non ha effetti propri raggiungibili SOLO con tali medium. Quindi non riesce a mantenere uno standard espressivo e qualitativo tale da assumere una identità precisa. Per questo, insieme ai pastelli a cera, è sicuramente il primo medium che avvicina i bambini al colore
In più, ogni tecnica colorata a secco (non monocromatica, della quale fa parte solo la sanguigna, e non grafite e carboncino) discende dai pastelli, regno assoluto e incontestabile delle tecniche artistiche in generale, espressione artistica primaria e irraggiungibile (perché quanto di più vicino vi possa essere al pigmento in polvere, naturale e al suo stato basico), al di là delle preferenze di ognuno.
Essendo discendenti dirette, ma in forma deviante, sono un formato accessibile per la veicolabilità del pigmento in modo e maniera da poter tracciare, colorare e creare con rapidità, precisone e sicurezza
Ovviamente il rovescio della medaglia è che, come tutti i prodotti di Belle Arti “civetta”, creati appositamente per spillare soldi a chi non vuole studiare o non ha ambizioni artistiche, le matite colorate contengono dei leganti, di varia qualità, miscele e composizioni, che devono tenere insieme il pigmento, altrimenti non utilizzabile in forma nativa (polvere). Leganti come cera, argilla o olio, che ne deturpano segno, corposità, resistenza alla luce, e modellabilità espressiva.
Va da sé che il pigmento, in questi casi, non è sempre di qualità, e si rivela necessariamente poco puro (motivo per cui i pastelli sono in assoluto la tecnica più pura e poco inquinata, con materiali di altissima qualità. Ne parleremo altrove)
Quindi, ai fini dell’espressione artistica propriamente intesa, le matite colorate nulla apportano ad una creatività che progetta e vuole raggiungere determinati risultati in un lavoro d’Arte, a livello amatoriale.
Ma vi sono materiali talmente unici e ben fatti da diventare amici preziosi per artisti e lavori artistici di livello.
I medium di alto livello hanno due particolarità che le rendono strumento titolato di diritto a far parte di una propria fornitura di strumenti artistici.
Di base, permettono di eseguire rapidamente passaggi di coloritura e sfumatura, e se di alta qualità, le matite colorate sono uno di quei medium che vengono usati nelle varie fasi artistiche, anche pittoriche, e che nessun artista di mediocre livello ammetterà mai di usare. Permettono inserimenti, sovrapposizioni, sfumature e dettagli di alta risoluzione, miscelandosi bene con altri medium e integrandosi con altre tecniche.
Non dobbiamo confondere tali matrimoni con quel settore chiamato “tecniche miste”, le quali venivano insegnate a scuola. E tantomeno le dobbiamo paragonare al il mix incontrollabile proposto dalle Belle Arti, che di sicuro non fa parte del patrimonio espressivo di un Artista.
È invece indubbio che sono FASI ARTISTICO /PITTORICHE integrative delle tecniche regine. E tutti le usano, specialmente su fasi a secco e/o con partenze a base acquosa. Per dettagli fini, sfumature, campiture, basi di colore, spesso si fa ricorso alle matite colorate (sempre di qualità) per aiutarsi a raggiungere un obiettivo.
Prova ne sia che un altro medium (a mio avviso completamente inutile, perché creato appositamente per rimediare a errori impostativi di chi esegue senza avere i fondamentali), come le matite acquerellabili, è dannoso e inerte se usato con l’acqua, mentre ha risvolti interessanti se usato a secco.
Ciò in funzione della maggiore quantità di pigmento ma soprattutto della diversa natura del legante, che non “sporca” il colore, ma lo tiene insieme quel poco che serve perché non si disperda, e si lasci manipolare a contatto con l’acqua. Ecco, usate come matite colorate normali, le acquerellabili, anche di fascia media, possono offrire risultati interessanti (non, comunque, paragonabili alle fasce alte e altissime)
L’altra funzione, quella davvero importante, è che le matite colorate sono DIDATTICHE. Cioè, sono lo strumento ideale per conoscere la teoria dei colori, e soprattutto per COSTRUIRLI, aspetto base del fare Arte. Tutti oggi comperano colori già fatti, in ogni tonalità possibile, e se prima erano lontani da qualsiasi forma artistica, con questi sistemi cambiano proprio sistema solare, perché è pratica cancerosa e invalidante.
Invece, con le matite colorate, per loro stessa natura sovrapponibili e miscelabili, si possono costruire tonalità ed effetti. È un concetto che ha bisogno di essere approfondito e metabolizzato (non a caso è parte integrante di alcuni corsi), ma anche così, riflettendoci, può fornire spunti di ragionamento importanti.
Il viaggio per riprodurre una delle tantissime varietà, ad esempio, di Mela del Trentino, eseguito con matite colorate, esalta e appassiona. Fermandosi ad analizzare e destrutturare la colorazione delle decine di varietà di mela, si scoprono mondi infiniti di tonalità, sfumature, pennellature, punti e macchie che non avremmo mai notato prima.
E per tenere il passo della Natura, non serve avere 180 tonalità di colore, ma bastano i colori primari, più bianco, nero e se proprio si vuole un Blender dedicato (il Blender è una matita, confezionata proprio come tutte le atre colorate, ma senza pigmento, che serve proprio a sfumare e miscelare). Riprodurre l’universo esistente su una mela è una delle sfide più nutrienti che si possano affrontare.
E che dire di pesci, crostacei, e della Natura in generale? Dürer, nel ‘400, già era al livello di riproduzione botanica oggi esistente. La matita colorata, se usata didatticamente e in maniera tecnica perfetta, è molto, molto amica dell’occhio, della luce, dello spettro dei colori, e, infine, dell’Arte assoggettata a quella, semplicemente inarrivabile, dei pastelli.
Ragion per cui tutte le mentalità artistiche riproduttive, portate allo studio e vocate alla riproduzione (non quella pattumiera spacciata per iperrealista, che è tecnica nobile e difficilissima di tutt’altra natura), analitiche e in generale chiunque voglia impadronirsi dei colori, farebbe bene ad esercitarsi con tali strumenti, e imparare a costruire i colori e le loro varie declinazioni in natura.
Perché nessun colore è ciò che sembra.
Per capire quali sono le matite colorate che non giocano, ma esprimono Arte, proveremo a fare una panoramica esaustiva dei mezzi di fascia alta e anche poco proposti, per cercare di capirci di più.
Le fasce medio – medio/basse non le affronteremo, perché tanto cambia il nome, ma sono prodotte tutte nello stesso modo (a tale proposito pubblicheremo in seguito, una storia della matita che nessuno si immagina, e che è interessantissima, collocando tale strumento nella sua ottica precipua, e non in quella proposta dai magheggi delle Belle Arti).
Andiamo quindi a conoscere un po' meglio gli strumenti disponibili (secondo la scelta di ACCADEMIA ARTISTICA, che non è certo la Bibbia e che non si vuole sostituire ai gusti personali)
PICCOLI E BREVI CENNI TECNICI SULLA RESISTENZA DEI MATERIALI E LORO SOLIDITÀ ALLA LUCE
Gli aspetti imperanti dei medium colorati, indipendentemente alla fascia qualitativa di appartenenza, e dell’uso che se ne vuole fare, sono principalmente due:
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il potere coprente, che alla lunga dipende dalla
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solidità e resistenza alla luce, che in altri termini significa quanto può resistere un pigmento o soluzione colorante agli effetti collaterali dell’esposizione alla luce, come sbiadimento e cambio di tonalità.
Aspetti che a livello hobbistico – amatoriale possono non essere considerati fondamentali, ma che sono imprescindibili se si vogliono creare lavori d’Arte di un certo livello. Questi aspetti sono validi per qualsiasi tipo di colore, pigmento o medium confezionato.
COSA SIGNIFICA “SOLIDITÀ ALLA LUCE”?
Con questo termine si intende come i pigmenti e le miscele dei materiali artistici utilizzati interagiscono con la luce stessa. Attraverso test e codici si identifica e riconosce proprio la capacità di un pigmento di resistere allo sbiadimento o alla decolorazione in circostanze normali, sotto l’azione diretta o indiretta di qualsiasi tipo di luce solare o ultravioletta.
La solidità alla luce è universale e riguarda tutti i supporti colorati, tra cui colori, penne, pastelli, inchiostri ecc.
Non tutti coloro che vorrebbero fare Arte si possono permettere, a livello economico, i materiali migliori. E di solito si ripiega su prodotti appartenenti a fasce migliori, che sembrano avere una buona resa, e al momento sembra la scelta migliore da fare.
Ma se ci rifacciamo al concetto di COSTRUZIONE DEI COLORI, e quindi all’operare con poche tonalità fondamentali, miscelabili e sovrapponibili tra loro, allora la questione investimento prende un’altra piega, e a parità di spesa si può alzare la fascia qualitativa di riferimento dei materiali, nei quali il potere coprente, e la stabilità tonale nel tempo (resistenza alla luce) assumono caratura notevole.
Per questo sono importanti i dati del prodotto, quasi sempre accompagnati da una scheda tecnica, e la casa o marca di riferimento. Voci che garantiscono la giustezza dell’investimento economico, non sempre garantito dalle belle foto del prodotto.
Ed ecco perché, laddove possibile, è sempre meglio fare una scelta ponderata delle tinte che realmente servono, anche scegliendo tra marche diverse (i medium hanno tonalità diverse, a seconda della casa di produzione, e hanno stabilità diverse, perché lo standard qualitativo nelle fasce alte subisce poche variazioni, ma non è sempre allo stesso livello per tutte le tonalità)
Dimostrare la solidità alla luce può essere difficile a causa del lasso di tempo in cui i pigmenti e i coloranti (ed in genere le misture contenti leganti) reagiscono alla luce circostante e di come il pigmento stesso alla fine sbiadisce. Alcuni pigmenti possono sbiadire in settimane se sono estremamente scadenti e altri scadenti possono richiedere anche fino a un anno. Anche la durata dell'esposizione e l'intensità della luce influenzano la velocità con cui può verificarsi lo sbiadimento.
CONSIDERARE LA SOLIDITÀ ALLA LUCE COME ARTISTA PROFESSIONISTA
Un artista che lavora su commissione, ad esempio, deve considerare l’uso di materiali resistenti alla luce, perché il committente desidera un lavoro del quale vorrà godere ogni giorno, mentre è appeso alla parte e soggetto a numerosi attacchi ambientali. Il cliente paga per un servizio e l'artista deve rispettarlo.
Se si ragiona invece come semplici dilettanti e/o appassionati, ci si farà convincere dalle numerose e allettanti offerte di set dichiarati luminosi e funzionali a poco prezzo. In questo caso avremo lavori magari riusciti, ma che nel giro anche di poche settimane sbiadiranno e perderanno ogni velleità artistica e portatrice di effetti.
In altri termini, immaginiamo un lavoro appeso alla parete e colpito dalla luce diurna (o da altri elementi danneggianti). Come acqua che erode la pietra, alla fine la roccia si ritira e si sgretola a causa del bombardamento e dell'energia spostata dall'acqua che la colpisce ogni giorno. Per la luce valgono le medesime azioni danneggianti. La luce sta corrodendo la pigmentazione, e anche se il pigmento cercherà di resistere, alla lunga la luce vincerà la battaglia e scomporrà il pigmento, con conseguente indebolimento del colore e della vivacità.
I costosi pigmenti di qualità, con leganti meno invasivi, affrontano la luce in maniera diversa, come fossero protetti. La luce può attaccare quanto vuole ma gli effetti sono trascurabili.
La differenza tra pigmenti terribili e pigmenti eccezionali è enorme. I pigmenti di qualità peggiore in un ambiente luminoso possono durare tra 4 mesi e un anno rispetto ai migliori pigmenti, che possono rimanere colorati come il giorno in cui li hai applicati per oltre 100 anni in quelle che possono essere chiamate "condizioni museali".
Sia chiaro: nessun colore può durare per sempre e un giorno la barriera verrà infranta. Niente dura per sempre, nella vita come nel mondo dell'arte, a meno che non venga conservato in musei con i più alti standard di controllo qualità. Ma anche così, prima o poi, la guerra verrà persa.
Per questi motivi si preferisce realizzare copia digitali ad altissima risoluzione delle opere d’arte, e conservare gli originali in caveau protetti, bui e a temperatura e umidità controllate, in modo che i capolavori siano intaccati il meno possibile, portandoli alla luce solo quando strettamente necessario e per brevi periodo. È una scelta fondamentale da farsi sempre, tra l’emozione di trovarsi davanti al manufatto originale, e vivere l’intensa sensazione di vedere qualcosa che realmente è stato toccato, maneggiato dall’artista, o godere del suo lavoro in maniera indolore ma anche più fredda e distaccata.
Purtroppo, non vi sono altre possibilità
Ma sono problemi che non riguardano i nostri lavori, che quasi sicuramente, se realizzati con materiali di ottima qualità, ci sopravvivranno per lungo tempo. Altra motivazione importante da osservare, quando si decide come operare: sapere che ciò che facciamo resterà a tenere acceso e vivo il nostro ricordo nelle generazioni successive.
LA SOLIDITÀ ALLA LUCE QUANDO SI VENDONO STAMPE
La solidità alla luce è meno importante se si riproducono i propri lavori per vendere stampe, perchè è possibile conservare l'originale lontano dalla luce.
Questo è spesso ciò che le persone fanno quando usano un inchiostro o una penna a base di coloranti per realizzare un'opera d'arte, poiché i coloranti non sono affatto resistenti alla luce.
CAPIRE QUALI PRODOTTI SONO RESISTENTI ALLA LUCE
È possibile aspettarsi che la maggior parte dei materiali artistici/di qualità professionale abbiano un discreto grado di resistenza alla luce, a parte alcuni pigmenti che sono naturalmente meno resistenti alla luce. Spesso le informazioni sulla resistenza alla luce di ciascun colore sono disponibili sul prodotto stesso, su una cartella colori o su un sito web.
SCALE E CLASSIFICAZIONI DI RESISTENZA ALLA LUCE NELLE MATITE
Per la maggior parte delle matite per artisti sul mercato, le informazioni sulla solidità alla luce sono facilmente reperibili sui rispettivi siti Web dei produttori/fornitori di matite sotto forma di tabelle e altre informazioni. A seconda del marchio di matite scelte, diverse aziende utilizzano scale diverse per rappresentare la solidità alla luce dei loro prodotti.
LE SCALE PRINCIPALI DI RIFERIMENTO
Le due scale principali per misurare la solidità alla luce sono
La scala BLUE WOOL opera dai numeri 1-8, dove 1 è una solidità alla luce estremamente scarsa e 8 è la massima solidità alla luce possibile.
Tutto ciò che è pari o superiore a 6 è considerato accettabile per gli artisti professionisti che realizzano commissioni per clienti o per persone che desiderano che il loro lavoro venga conservato per il periodo di tempo più lungo possibile.
L'ASTM opera utilizzando un sistema di numeri romani e va da I a VI. I è la forma più elevata di solidità alla luce e corrisponde a un 8 sulla scala BLUE WOOL e un VI corrisponderebbe a un 1 sulla scala BLUE WOOL.
La confusione può nascere nella differente interpretazione di scala: laddove una utilizza un numero più alto per rappresentare la migliore solidità alla luce, l’altra invece indica nel numero più basso la migliore solidità alla luce.
Alcuni produttori hanno un sistema proprio di classificazione, che può aumentare ulteriormente la confusione, perché a volte non si sa quale sistema viene utilizzato o se una classificazione inferiore equivale a un prodotto migliore rispetto a uno superiore e viceversa, ma tutti i produttori utilizzano in qualche modo la scala della lana blu o la scala ASTM e poi la incorporano nel proprio sistema.
Comunque, vale sempre la pena cercare la valutazione del produttore che rappresenta "Eccellente resistenza alla luce", riportando sul fusto della matita o sul sito Web accanto al pigmento che rappresenta.
Al momento, parlando di matite colorate, pare vi siano attualmente solo 2 produttori di matite che offrono una gamma specifica di matite con una valutazione di resistenza alla luce suprema, ed ogni offerta copre 100 tonalità. Ciò significa che tutte le matite nelle rispettive gamme sono estremamente resistenti alla luce.
VALUTAZIONI DI RESISTENZA ALLA LUCE IN ALTRI SUPPORTI
Allontanandoci dalle matite, altri materiali artistici e vernici offrono valutazioni di resistenza alla luce basandosi sule scale menzionate.
Di norma una marca che produce sia matite che vernici adotta gli stessi sistemi di valutazione su tutti i suoi prodotti. Se ad esempio una matita adotta un sistema di valutazione a stelle sul fusto, questo potrebbe essere applicabile anche ad altri prodotti della stessa casa.
Se non ci sono indicazioni sulle proprietà di resistenza alla luce su nessuna confezione o sui materiali artistici stessi, è altamente probabile che non siano affatto resistenti alla luce, ma se si utilizzano marchi di altissima qualità, saranno sempre disponibili informazioni sulla resistenza alla luce in qualche forma.
Una variabile di misurazione che si può incontrare, e che è altamente significativa, vede adottare il termine "permanenza". Ad esempio, gli acquerelli di qualità professionale Winsor & Newton hanno una permanenza e una classificazione ASTM, mentre la loro gamma Designers Gouache ha solo una classificazione di permanenza. La classificazione di permanenza non tiene conto solo della solidità alla luce, ma anche della stabilità chimica del colore.
Seguono indicazioni sulle migliori matite colorate secondo ACCADEMIA ARTISTICA
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